GLI ALBERI DELLA VITA

Questa giovane ghiandaia è intenta a farsi una nutriente mangiata di ciliege selvatiche.
Nel giardino della casa di Vercelli abbiamo un susino ed un fico, che attirano in città un gran numero di uccelli. Non ci vuole un genio per capire l’importanza delle piante da frutto, sia in ambienti boschivi che in parchi cittadini, poiché risultano fondamentali per la vita della fauna selvatica. Dobbiamo quindi tenere presente che, in entrambi gli ambienti, non vanno privilegiati alberi e vegetazione ornamentale.

Frammenti di vita: NESSUNO TOCCHI … IL CIUFFOLOTTO

Da ragazzino, tornando dalla “prigionia” (si vabbè,  forse esagero, era solo uno squallido collegio), coronai il mio insano desiderio (visto con gli occhi di oggi) di crearmi un mio personale zoo, con tanti animali. Dalla cornacchia al cardellino, dal criceto alla gallina, sino ad arrivare agli insetti ed ai lombrichi. Contavo circa 100 animaletti, alcuni di questi catturati da me! Ma il Ciuffolotto era “sacro”, guai a imprigionarlo, per me questo uccellino doveva essere un “intoccabile”. Una sera, tornando dal lago della Vecchia (Alta Valle del Cervo), a Piedicavallo ho visto una grande voliera con numerosi ciuffolotti. Non ho resistito e furtivamente ho scavalcato la rete di recinzione ed ho aperto la gabbia! Con gioia li ho visti tutti scappare e con il cuore in gola … sono scappato anch’io. Tornando a casa, ho poi liberato tutti i “miei selvatici”. Viva la libertà!

IL MIMETISMO È L’ARMA VINCENTE

Mi trovavo in Valsessera, nella valle degli abeti bianchi (1460 m). All’epoca andavo a studiare le popolazioni di formica appartenenti al “Gruppo rufa”, specie protette, inoltre studiavo anche le vipere aspis melaniche e proprio quelle stavo cercando nel pascolo abbandonato, dove le erbacce sono ottimo rifugio per i rettili. Mentre frugavo tra le foglie secche, a pochi centimetri di distanza, sento un enorme muggito. Non avevo visto questa mucca “mimetizzata” e confesso che mi ha terrorizzato. Ora a distanza di tempo mi chiedo se ci si può spaventare di una mucca! La risposta è si! Quella non era la solita vacca, ma era una mucca in assetto da guerra con la divisa mimetica, che mi osservava minacciosa.

LA STORIA DI “BIANCHINA”, la lepre alpina

Bianchina è una lepre di montagna e il suo nome scientifico è Lepus timidus. Viene però chiamata anche “lepre variabile” e deve questo nome al fatto che durante l’inverno il suo mantello assume una candida colorazione, simile alla neve. 
Nel lontano 1985, l’amico Franco Panarelli, di ritorno dall’alpe Cusogna (la famosa alpe dove è presente l’unico bosco spontaneo di abeti bianchi del biellese), intravvede al bordo di una pozzanghera, nel bel mezzo di un forte temporale, un cucciolo solitario di leprotto. Lasciarlo in balia del temporale e di eventuali predatori avrebbe sicuramente compromesso la sua vita!  
La portò con sé, si prese cura di lei e la svezzò con germogli di mirtillo. Bianchina diventò un magnifico esemplare di oltre due chili. Inoltre non finì certamente, come da “tradizione”, in padella!

IL LAMENTO DELLA MARGHERITA

Un giorno mi chinai sul prato per osservare una solitaria margheritina, mi avvicinai per fotografarla e lei, terrorizzata, mi pregò di non mettere in atto la “barbara” usanza di strappare i petali, con la solita motivazione del «m’ama, non m’ama». La rassicurai, poiché sono già felicemente innamorato. Però da ragazzino, confesso, ho “spennato” tante volte questo fiore!
La margherita, rassicurata, mi confidò che la natura l’aveva creata poco appariscente proprio perché, non avendo nessun tipo di difesa potesse passare inosservata all’essere umano, ma i “Sapiens”, dalla mente limitata,  hanno inventato il «m’ama, non m’ama». Continuò: “Ora ti prego, considerato che parli tante volte ai bimbi, spiega a loro che l’amore si cerca con il cuore e non con i miei bianchi petali.

IL MATRIMONIO DI LUCY

Lucy, la lucciola che avevo salvato dall’azione di una ruspa che distruggeva un prato, si è sposata con un focoso “lucciolo”, ed io ho assistito alle loro nozze e non solo …
Lucy mi aveva promesso di querelarmi se mettevo sui social le foto scattate durante la loro intimità. Non ho resistito, mi aspetto una querela! Ora vado subito a cercarmi un buon avvocato.