Noi, piccoli ospiti dell’Ospizio di Carità di Biella, ogni qualvolta il circo veniva in città, eravamo tutti invitati allo spettacolo. Premetto che all’epoca, verso la fine degli anni 50’, non vi erano certo manifestazioni animaliste contro gli spettacoli equestri, anzi il circo faceva il pieno di spettatori tutte le sere ed anche al pomeriggio …”altri tempi”.
Con la nostra immancabile mantellina nera, che ci distingueva da tutti, eravamo sempre in prima fila, come ospiti d’onore.
Io ero attratto dai pagliacci e dagli animali, ma quando vedevo entrare il domatore con la frusta nella grande gabbia delle tigri e dei leoni, il mio umore cambiava immediatamente, in loro vedevo anche la mia “prigionia” e non capivo perché, almeno questi forti animali, non riuscivano a ribellarsi! Invece in una di quelle occasioni una leonessa azzannò il domatore.
Tutto il pubblico urlava terrorizzato, mentre io , che non superavo i dieci anni di vita, dissi anche ad alta voce … “finalmente!”
Sono quasi certo che la leonessa sia stata abbattuta. La libertà, a volte, si paga a caro prezzo, ma ne vale la pena.
Mi spiace per il domatore, ma viva la leonessa!
Il blog di Tiziano Pascutto 